Pace e cooperazione - @sinistra

Vai ai contenuti


PACE E COOPERAZIONE
Assisi, conosciuta in tutto il mondo come città della Pace, non solo per la testimonianza di San Francesco ma anche per le 22 edizioni della Marcia Perugia-Assisi e per lo storico incontro del 27 ottobre 1986, quando Giovanni Paolo II, oggi beato, invitò 160 leader delle religioni mondiali a pregare per la pace, deve diventare una città laboratorio:
 
  • va organizzato ogni inizio anno un incontro di tutte le associazioni che si muovono sul terreno della Pace, dialogo e multiculturalità, che individuino scelte concrete da attuare ogni anno. Inoltre l’amministrazione comunale deve dotarsi di una specifica delega della Pace, affinché questo tema sia al centro della propria attività;

  • una città come Assisi non può non realizzare qualche progetto di cooperazione internazionale e a tal fine deve destinare specifiche risorse finanziarie, ma anche risorse umane, alla realizzazione di tale obiettivo;

  • va creato un museo della Pace, magari alla Rocca Maggiore contenitore vuoto e luogo di arrivo della Marce della Pace Perugia Assisi di cui l’edizione di quest’anno celebrerà il 60° anniversario. Il luogo è adatto per ospitare tutto il materiale relativo a questa storica manifestazione (manifesti, documenti, video, striscioni ecc…) ed a tutto quello di simile che il movimento per la Pace ha prodotto nel mondo. Documentazione storica di grande valore e attrattiva culturale e turistica;

  • Assisi è città gemellata con Betlemme, ma non esiste nessuna iniziativa specifica in questa direzione. Si dovrà operare affinché il gemellaggio non rimanga solo sulla carta ma viva anche in campo culturale e sociale, affinché sia conosciuta la realtà del mondo palestinese con le sue sofferenze e la solidarietà necessaria si trasformi in atti concreti;

  • la città di Francesco dovrà diventare luogo di incontro permanente tra religiosi e laici, luogo di confronto e di elaborazione culturale oltre che di dialogo in un mondo sempre più dilaniato da guerre e conflitti e deve dichiarare la guerra un tabù.
Torna ai contenuti